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«In effetti, mi sembra più vantaggioso - prima di effettuare qualsiasi intervento su un testo medievale - cercare di capire la meccanica dell'errore, il perché quel segmento si è trasformato in un locus criticus, sforzarsi di ricostruire le condizioni contestuali che hanno indotto il copista all'equivoco». Con questo spirito Giulia Lanciani, consapevole dei danni che il tempo, la precarietà dei materiali, l'incuria degli uomini e il mutare delle mode e dei gusti provocano alle opere letterarie, esplora la letteratura medievale galega e portoghese, proponendone un'interpretazione ampia e raffinata che dalle prime manifestazioni della produzione trobadorica si estende sino alle propaggini cinquecentesche di una tradizione ancora ricca e fertile.